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Guido Cavalcanti

SONETTO III

O DONNA mia, non vedestu colui, Che su lo core mi tenea la mano, Quand' io ti rispondea fiochetto e piano Per la temenza de gli colpi sui ? El fu Amore, che trovando vui Meco ristette, che venia lontano 1 A guisa d' uno arder presto soriano, Acconcio sol per ancidere altrui, E trasse poi degli occhi miei sospiri. I guai si gittan da lo cor sì forte, Ch' io mi partii sbigottito fuggendo. Allor mi parse di seguir la morte, Accompagnato di quelli martiri, Che soglion consumar altrui piangendo.

1 Cioè, io credo, da Venere. — E. P.

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